
Grazie al coraggio e la tenacia di una piccola grande donna, Elouise Cobell della nazione dei Piedi Neri, la grande nazione indiana ha vinto!
Dopo un processo durato 14 anni il parlamento americano ha approvato venerdì il risarcimento di 3,4 miliardi di dollari ai 300.000 indiani che hanno fatto causa al governo degli Stati Uniti. Il Congresso degli Stati Uniti sta ha fino al 15 giugno per approvare il provvedimento di maxirisarcimento per la confisca illegale di terreni avvenuta nel 1880. In quell’anno, il governo americano, sotto la presidenza di Rutherford B. Hayes, decide di iniziare una sistematica opera di smembramento delle terre, oltre 40 milioni di ettari in tutto il Paese, dove per secoli avevano vissuto le tribù della Grande Nazione.
Gli appezzamenti vennero divisi in lotti dai 30 ai 60 ettari di cui i «Nativi americani» rimasero solo proprietari nominali visto che lo Stato si riservava ogni diritto di gestione e di sfruttamento delle risorse minerarie, energetiche e naturali, ma anche delle attività imprenditoriali, dando in cambio un compenso, talvolta misero. In sostanza il governo degli Stati Uniti, non ritenendo gli indiani in grado di saper gestire le risorse dei propri territori, si è arrogato ogni diritto sulle loro terre, sottoscrivendo dei contratti di «sfruttamento» dei pozzi petroliferi in Oklahoma, ad esempio, delle attività immobiliari a Palm Springs e della costruzione di strade a Scottsdale in Arizona. Oltre 400 milioni di dollari (iniziali) all’anno vengono da allora ricavati dallo sfruttamento di quelle terre e finiscono nelle casse del Tesoro, nel conto «14X6039».
Secondo le stime più recenti l’ammontare complessivo di fondi che non sono mai stati pagati agli indiani sarebbe di circa 150 miliardi di dollari, la stessa somma indicata nella causa giudiziaria oggi vicina alla conclusione.
A guidare la crociata dei «Nativi» è stata Elouise Cobell, membro della tribù dei Piedi Neri del Montana, la banchiera dalla pelle rossa fondatrice nel 1987 della prima banca nazionale che fa capo a una riserva indiana.
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